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Credo | Festival dell’Aurora Crotone
29 Marzo 2018 @ 21:00 - 22:30
29 Marzo 2018
Crotone, Cinema Teatro Apollo
Festival dell’Aurora
Oratorio interreligioso su testi scritti e scelti da José Tolentino Mendonça che utilizza musiche dell’Orchestra di Piazza Vittorio, di Gioachino Rossini, di Benjamin Britten, di Guillame de Machaut, ma anche canti sufi e canti religiosi elaborati da Mario Tronco, Leandro Piccioni, Pino Pecorelli.
Ne scaturisce una preghiera confidenziale, non rituale, che viene restituita dalla musica con estrema libertà stilistica.
Info e ticket: http://www.festivaldellaurora.it/
Photo credits: Simone Fratini
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CREDO
dell’Orchestra di Piazza Vittorio
direzione artistica e musicale di Mario Tronco
testi originali di José Tolentino Mendonça
e testi tratti da Ibn Arabi, Giordano Bruno, Giorgio Caproni, Zvi Kolitz, Fernando Pessoa
musica di M. Tronco, L. Piccioni, Z.Trabelsi, K.Sissoko, G. Rossini, B. Britten, G. de Machaut
produzione artistica e arrangiamenti di Mario Tronco, Leandro Piccioni, Pino Pecorelli
scenografia Lino Fiorito disegno luci Daniele Davino suono Angelo Elle
direttore tecnico Lorenzo Policiti
style supervisor Katia Marcanio
ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO
Houcine Ataa – voce
Kyung Mi Lee – violoncello
Kaw Dialy Madi Sissoko – voce e kora
Maria Mazzotta – voce
Pino Pecorelli – bassi ed electronics
Leandro Piccioni – organo e tastiere
Raffaele Schiavo – voce
Ziad Trabelsi – voce, oud, dulcimer e w’tar
Tati Valle – voce e chitarra
«Il confronto con le altre religioni del mondo in vista della pace mondiale è addirittura una questione di sopravvivenza». La frase del teologo Hans Küng risale a qualche decennio fa, ma la sua attualità è sotto gli occhi di tutti. Confrontarsi con impostazioni culturali e religiose diverse è diventato ora più che mai una necessità assoluta, e sempre più artisti stanno riflettendo su questo aspetto della convivenza umana. Trovare un significato musicale all’espressione “dialogo interculturale” è quello che si propone Credo, oratorio interreligioso su testi scritti e scelti da José Tolentino Mendonça, con musiche originali dell’Orchestra di Piazza Vittorio, musiche di Gioachino Rossini, di Benjamin Britten, di Guillame de Machaut, ma anche canti sufi e canti religiosi elaborati.
Si tratta di un lavoro per nove interpreti di estrazioni completa- mente diverse che prevede, tra l’altro, l’utilizzo di strumenti particolari come la kora, un’arpa-liuto diffusa in buona parte dell’Africa occidentale, o l’oud, strumento arabo della famiglia dei liuti, accanto a “voci” più familiari come il violoncello, il basso elettrico, o l’organo, punto fermo della produzione sacra occidentale, senza negarsi il gusto di qualche intervento elettronico.
Ne scaturisce una preghiera confidenziale, certamente non rituale. Il lavoro, infatti, non fornisce un riferimento specifico a forme codificate come messe od oratori, ma nasce dalla successione di brani basati su dei testi, in buona parte originali di José Tolentino Mendonça, che vengono restituiti dalla musica con estrema libertà stilistica.